X Mille Strade… Ma dietro a Cristo: Giovani Rieti all’incontro con il Santo Padre

Sabato 11 agosto, un gruppo di giovani di Rieti è partito per la due giorni di “X Mille Strade” manifestazione organizzata dalla Pastorale Giovanile Nazionale in vista del Sinodo dedicato ai giovani. Giovani che per due giorni conquistano Roma.

Bus, metro e piedi hanno portato i ragazzi alle soglie del Circo Massimo. Pochi minuti di fila per prendere i biglietti e il kit. Ad aspettare gli ottantamila c’è il caldo torrido dell’agosto romano che batte sul mare di cappelli bianchi e blu che balenano dappertutto. L’unico ristoro l’ombra dei parchi alla quale si affidano i gruppi delle 200 diocesi italiane presenti sfoggiando una selva di bandiere e magliette variopinte. Colori che non mancano al gruppo reatino a cui si aggiunge il bianco delle 3 giovani suore che l’accompagnano, madri e sorelle degli altri giovani.

Ore ed ore sotto il sole sorvegliati dai pini marittimi non scoraggiano la marea di ragazzi, che infatti puntualmente esplode al saluto del direttore dell’ufficio di Pastorale Giovanile Nazionale Falabretti. Ad esibirsi per primi ci sono i The Sun, un gruppo rock che, dopo inizi turbolenti, ha trovato il suo equilibrio artistico e professionale grazie all’incontro con Cristo. L’attesa del Papa si anima di cori e canti spontanei che uniscono con legami insospettabili le diverse diocesi, solo occasionalmente interrotti dalle interviste di media locali e nazionali. Questo è anche il momento per ricongiungersi col Vescovo Domenico.

È un urlo di gioia incontenibile ad accogliere il Pontefice, la stessa che traspare dagli occhi e dall’emozione dei giovani testimoni invitati a parlare sul palco. Testimonianze di coraggio e domande sincere in cui si riconoscono in molti a giudicare dai commenti e gesti di approvazione provenienti dalla folla. L’incontro è lungo ma intenso, lo scambio con Francesco è autentico e ogni applauso esplode spontaneamente anche quando si affrontano temi complessi. Il momento di preghiera è molto partecipato: tra canti, video e performance non c’è modo di annoiarsi. I voli placidi di gabbiani e aerei passano inosservati.

Anche il tempo vola, Roma indossa il vestito fresco del tramonto e Papa Francesco saluta dando l’appuntamento per l’Angelus di Domenica. Durante il canto finale la luce di decine di migliaia di telefonini puntata sul palco fa sfigurare il cielo per numero di stelle.

Giusto il tempo di cenare e rilassarsi prima che si scateni la festa. Rulli frulli, Mirkoeilcane, il comico Saverio Raimondo e soprattutto il rapper Clementino e Alex Britti fanno letteralmente sobbalzare la marea umana di ragazzi. Una tempesta di braccia tese e grida di gioia investe gli artisti.

A mezzanotte la musica finisce ma le emozioni non si interrompono. Certo le assopite ore notturne reclamano un po’ di riposo, rubato tra i sassolini del Circo Massimo e il pavimento delle chiese aperte per l’occasione. Ma vedere le stesse chiese stracolme di ragazzi in adorazione eucaristica, in ascolto di testimonianze o confessarsi, in una parola vederli vivere quello spazio quasi sempre trascurato è forse la più bella conquista dell’intero l’incontro.

Stanco ma determinato, il fiume dei giovani inonda Via della Conciliazione mentre guarda albeggiare di fronte alla basilica. La celebrazione eucaristica, presieduta dal cardinal Bassetti presidente della Cei, si è unita al colonnato di San Pietro in un grande abbraccio, culminato dall’affettuoso saluto del Papa. L’Angelus riprende alcuni dei temi affrontati il giorno prima e racchiusi in una frase che il pontefice fa ripetere più volte ai ragazzi: «è buono non fare il male, ma è male non fare il bene».

A suo modo ogni goccia di quell’oceano ha fatto del bene durante l’incontro. Aiutando i compagni di viaggio, ascoltando i giovani delle altre diocesi e soprattutto vivendo in se stessi un’esperienza  unica. Un’esperienza di formazione, ma anche un sogno concreto. Papa Francesco ha detto che «i veri sogni sono i sogni del noi». Quello vissuto dai giovani reatini, insieme ai giovani di tutta Italia, è stato un grande, indimenticabile sogno del Noi.

 

Samuele Paolucci