Non essere avaro della tua esperienza! Così si può riassumere efficacemente quanto è stato condiviso nella serata del 15 febbraio, presso il Centro pastorale diocesano di Santa Rufina, dai giovani di ritorno dall’esperienza edificante della Giornata Mondiale della Gioventù a Panama.
Accoglienza e gioia sono stati il filo conduttore di questo pellegrinaggio, hanno raccontato i giovani pellegrini, ognuno dei quali partito con aspettative e con modalità tutte peculiari ed inaspettate, come ferie concesse sebbene neoassunti, oppure ancora un discernimento proprio vocazionale sull’utilizzo delle proprie risorse economiche. Racconti semplici, testimonianze dal cuore, scandite dal bagliore di gioia intravisibile nei loro occhi, in quegli occhi che, come una madre, hanno potuto abbracciare la gioia, la serenità, perché accolti, sebbene stranieri, con abbracci fraterni, ciò, in effetti, che contraddistingue il cristiano.
Sotto lo sguardo vigile della Vergine, ovviamente, si sono sopportate le lunghe traversate a piedi, il sole cocente e le barriere linguistiche: tutti impedimenti, questi, solo apparenti, perché si sa, chiunque parta per la GMG non può esimersi dallo scambiare magliette e bandiere con quei giovani che hanno Cristo nel cuore e che lo testimoniano alle genti.
Struggenti i momenti comunitari con il resto del mondo, presieduti dal Santo Padre, il quale non ha mancato di assicurare parole alla Parola, guida al Verbo e sostegno alla Fede.
Ma anche i giovani reatini rimasti in loco e che hanno avuto la grazia di seguire insieme e in diretta la GMG dallo stesso Centro pastorale diocesano, non hanno mancato la possibilità di chiedere dettagli e aneddoti ai giovani pellegrini, raccontando la loro esperienza di una GMG in diretta, che, come volevasi dimostrare, nulla ha perso di quella dal vivo.
E, dunque, come anche testimoniano le immagini raccolte in un album fotografico donato al vescovo Domenico, sempre presente e militante nelle vicissitudini diocesane giovanili, come una forza e una stella nella notte, i Giovani di Rieti hanno voglia di rimettersi in cammino, questa volta con obiettivo Lisbona 2022, con le gambe in spalla, che sovente li trasportano via dalla terra natia, e fanno sì che vi rientrino come se fosse necessaria una rigenerazione, una ri-conversione dei cuori, alla luce della Madre di Dio, per portare gioia e letizia del Risorto lungo il proprio cammino.