Ogni promessa è debito. Lo scorso anno, le famiglie di Leonessa rimasero piacevolemente colpite dalla festosa “invasione” del Meeting diocesano dei giovani nella loro comunità. Per loro e solo per loro, un pomeriggio intero aprirono le loro case, in un esperimento quasi sociale, che permise di mettere a confronto generazioni diverse, esperienze differenti, momenti di vita cadenzati in maniera quasi del tutto contrapposta.
«Fateli tornare l’anno prossimo, per favore», chiesero ai frati cappuccini Orazio e Carmine, preziosi elementi di tramite tra comunità ospitante e comunità ospitata, e a padre Luca Scolari, direttore della pastorale diocesana giovanile.
Un anno passa tutto sommato presto, e la signora Filomena, la signora Antonella, il signor Tonino hanno di nuovo imbandito le loro tavole con dolciumi e bevande per i “loro ragazzi”. Senza remore, senza alcun pregiudizio nè di età nè di provenienza, nè di ceto sociale.
Stralci di vita, pezzi di storie che si intrecciano, si incrociano, talvolta emozionano. Certamente offrono occasioni per darsi da fare, per entusiasmarsi.
Antonio Zelli è noto in paese per le sue sculture in legno, è la sua grande passione. L’anno scorso all’ingresso di casa fece trovare ai ragazzi un imponente presepe interamente scavato in un tronco d’albero. Una vera opera d’arte di pazienza, mestiere e un artigianato ormai più unico che raro da trovare.
Quest’anno, non ha voluto essere da meno. Il suo presepe è nuovamente diventato parte integrante della sua vita, della sua casa e del suo lavoro. Ha portato i ragazzi nella legnaia, il signor Antonio, mostrando con orgoglio le sagome di Giuseppe, di Maria e del Bambino tracciate direttamente dalla sezione rotonda dei tronchetti meticolosamente accatastati. Uno spettacolo di sorprendente semplicità.
A questa edizione dell’evento dedicato ai ragazzi e molto voluto dalla Chiesa di Rieti, ha partecipato un nutrito gruppo di ragazzi di Pescara. Un tuffo in un ambiente totalmente inconsueto, per loro. Dal mare alla montagna, dalla città a un paesino genuino e attaccato alle tradizioni.
Barriere? Nessuna. Come si conoscessero da sempre. Uno spirito che ha centrato perfettamente il tema scelto per il Meeting di quest’anno: quello del tempo e della festa.
«Il tempo della festa è quello che ci fa vivere pienamente ciò che non si compra, né si vende, né si consuma. Quello per prendersi cura di sé, della propria famiglia, della comunità e degli amici, ma anche della natura e dell’ambiente che ci circonda», dice la locandina dell’evento.
Il tempo per fare nuove amicizie, aprirsi a conversazioni diverse dalle solite, far posto nel proprio cuore e nella propria vita a conoscenze nuove. Così, Filomena ha trovato il tempo per fare presepe in soggiorno, perchè l’ambiente fosse più natalizio e confortevole possibile all’arrivo dei ragazzi.
E poi, il tempo per fare il ciambellone fatto il casa, i tipici terzetti e qualche biscotto, il tempo per alimentare il caminetto di modo che la casa offrisse un caldo e profumato abbraccio.
Non solo proiezioni, dibattiti, incontri con teologi, biblisti, professori: la festa di Leonessa è stata anche quella dei momenti semplici, come un ballo di gruppo, una battuta con l’albergatore, un caffè nel bar sul corso, e una gustosa merenda da assaporare e condividere con una pimpante signora con i capelli argento.
Per chi è solo tutto l’anno, per chi convive con la solitudine, per chi combatte con la critica situazione post-terremoto, con la distanza dal capoluogo, con la difficoltà di lavoro e talvolta con i problemi di salute, la scia di entusiasmo portata da tanta gioventù è stata una vera boccata di ossigeno ed energia vitale.
E un’autentica gioia è stata anche la preparazione per accoglierli.
Perchè la preparazione della festa, in fondo, non è essa stessa festa?