L’esperienza del Meeting dei Giovani della nostra Diocesi è arrivata al sesto appuntamento. Iniziata il 2 gennaio 2016 a Greccio, benedetta dalla presenza di papa Francesco che a sorpresa ci ha raggiunto per un saluto fraterno fuori programma, il Meeting è sempre stato un’avventura aperta alle varie situazioni e tematiche che si imponevano: dall’incontro sotto il tendone ad Amatrice, alle riflessioni attorno all’Amoris Laetitia, alle tematiche del sinodo dei Giovani, all’ascolto della testimonianza della mamma di Carlo Acutis recentemente beatificato ad Assisi.
È sempre stato una grande occasione per riunire i giovani delle varie realtà ecclesiali presenti nella Diocesi per un sentirsi Chiesa in cammino, aperta anche a tutti quei i giovani appartenenti ad altre Diocesi che desiderano vivere un incontro e un confronto sulle tematiche riguardanti l’attualità, l’esperienza dei giovani, la fede, la società, in un clima di amicizia, di preghiera, di festa, di ascolto volto ad imparare la difficile arte del discernere e dello stile cristiano da vivere nel contesto contemporaneo così complesso e pur sempre affascinante.
Anche quest’anno non si poteva soprassedere. Dentro l’esperienza pandemica così faticosa, articolata e complessa, anche i giovani hanno dovuto confrontarsi in prima persona: studenti, lavoratori, giovani impegnati nel sociale o nelle parrocchie. Le loro vite, in questo frangente, hanno subito un cambiamento di ritmo e di organizzazione non trascurabile.
Partiti a fine agosto con molto entusiasmo con l’intenzione di riuscire a realizzare il tutto in presenza, gettate le basi per la nuova sfida 2021, cammin facendo e constatando l’evolversi della situazione, si è voluto, nonostante tutto, gettare un piccolo segno.
Può sembrare strana la scelta di un Meeting virtuale. Il primo ingrediente del Meeting infatti è incontrarsi, guardarsi negli occhi, condividere tempo e spazio. Oggi però il canale virtuale ci permette di mantenerci “in contatto”, di rimanere “sempre connessi” con il mondo e le situazioni, di poter mettersi in ascolto e riflettere. Il rischio dell’isolamento, della chiusura su se stessi è sempre in agguato!
Durante i giorni dal 2-4 gennaio 2021 saranno lanciate brevi clip secondo un orario ben preciso, quasi si volesse che in quell’istante tutti in contemporanea si partecipasse come se si fosse insieme sotto la stessa tenda, dentro lo stesso salone, sotto lo stesso cielo per poter insieme spiccare il volo, e salire sempre più su, perché come cantava Renato Zero “La speranza è una musica antica, è un motivo in più”, in più per continuare a credere che Cristo è l’unica nostra speranza, una speranza in più per poter trovare il Lui la forza di un progetto di bene da realizzare, un motivo in più per scoprire che insieme è possibile…
Il Programma del MeWe2021
Il percorso inizierà il 2 gennaio 2021, le parole d’ordine saranno GUARDA, ASCOLTA, RIFLETTI, e il compito di mettere in discussione i partecipanti sarà affidato al dottor Giuseppe Ippolito, direttore del comitato scientifico dell’ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma, allo psichiatra e saggista Paolo Crepet e alla dottoressa suor Ornella Ciccone. Tre figure di esperti che nella situazione attuale ci faranno scorgere una crisi più profonda, una domanda che risuona da molto lontano: facciamo parte di un’umanità fragile?
La giornata si concluderà alle ore 21, sempre sui canali social ufficiali della Pastorale Giovanile, della Chiesa di Rieti e del giornale diocesano Frontiera, con la compieta insieme alla comunità monastica del Terminillo: un segno che ricorda l’appartenenza ad una comunità, la comunione con il prossimo che, anche se distante fisicamente, sarà spiritualmente vicino attraverso la preghiera.
Negli appuntamenti di domenica 3 gennaio, gli interventi di don Alberto Debbi, sacerdote ma anche medico pneumatologo, e della professoressa Eugenia Carfora, dirigente scolastico dell’Istituto Morano di Parco Verde a Caivano, avranno l’intento di AZZERARE LE DISTANZE, giustificato dalla profonda convinzione che nessuno si salva da solo; a sottolineare la tematica del giorno sarà poi la celebrazione eucaristica delle 11, presieduta dal vescovo Domenico: spazziamo via le preoccupazioni perché “la luce splende sulle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta” (Gv 1, 1-18).
L’ultima giornata, quella del 4 gennaio, sarà poi dedicata a una proiezione sul futuro che ognuno si impegna a COSTRUIRE INSIEME, come una comunità che cammina fianco a fianco: come in ogni meeting che si rispetti infatti, l’appuntamento dei primi di gennaio non è un punto di arrivo ma di partenza, affinché le sollecitazioni ricevute dagli interventi e dallo scambio reciproco di idee possa portare frutti tangibili nella quotidianità.
Come sempre le conclusioni saranno affidate al vescovo Domenico a cui seguirà, alle 12.30, la preghiera di una famiglia riunita “attorno a una mensa”, a ricordarci che serve un trampolino ben saldato a terra per volare più su e guardare con occhi nuovi.
Vi aspettiamo in rete, ancora insieme…
Don Luca Scolari, direttore Pastorale Giovanile Diocesana