Cresimandi in festa: un pomeriggio di giochi, incontri e Vangelo per vivere la Pentecoste

Un sabato pomeriggio di giugno, nell’aria già densa dell’estate alle porte, ha radunato all’Istituto Divino Amore un gruppo di ragazze e ragazzi che stanno attraversando – o hanno da poco attraversato – il passaggio della Cresima. L’invito era rivolto ai cresimandi e ai cresimati di tutta la diocesi, idealmente esteso a tutti i coetanei: un’occasione semplice, ma carica di senso, per ritrovarsi, giocare, ascoltarsi e ricordare che nessuno riceve da solo i doni dello Spirito.

La proposta, pensata e animata dal Servizio di Pastorale Giovanile della diocesi, si è aperta nel segno della leggerezza: giochi a squadre, attività all’aria aperta, piccole sfide pensate non solo per divertirsi ma anche per evocare – tra risate ed equilibrio – la presenza silenziosa e attiva dello Spirito Santo. Un puzzle da ricomporre, prove di coordinazione, esercizi di attenzione: nulla di competitivo, ma tutto utile a ricordare che la Cresima non è una medaglia da ricevere, ma una chiamata a costruire, insieme, qualcosa che resta.

Il momento più intenso è arrivato nel cuore del pomeriggio, quando ai gruppi è stato chiesto di uscire, letteralmente, portando con sé la Parola. Dopo aver ascoltato alcuni brani del Vangelo legati alla figura dello Spirito Santo, i ragazzi – accompagnati dagli adulti – si sono mossi a piccoli gruppi per le vie del centro cittadino. Nessun gesto clamoroso, nessun palco: solo un incontro tra passanti e giovani, con un selfie a memoria e, soprattutto, con la consegna a voce, da parte dei ragazzi, di quella Parola che parla di consolazione, coraggio, mitezza. Il Vangelo affidato alle loro voci, nelle strade di tutti.

La merenda condivisa ha riannodato le fila della giornata. Poco dopo, anche il vescovo è arrivato per salutare i ragazzi e accompagnarli nel passaggio dalla festa alla preghiera: l’appuntamento successivo era infatti la Veglia di Pentecoste, vissuta insieme nella cornice più ampia della comunità diocesana.

È stata un’iniziativa sobria e luminosa, come spesso accade quando si lasciano parlare i gesti, le presenze, gli sguardi più che i programmi. Un seme gettato con semplicità, che ha mostrato quanto possa essere prezioso per un ragazzo sapere – concretamente – che non è solo a vivere il dono della Cresima. E che, nelle parole di chi ha guidato la giornata, “questo appuntamento merita di essere valorizzato ancora di più in futuro”, perché rende visibile una comunità che cammina, cresce, respira insieme. Proprio come fa lo Spirito.